L’Etiopia è uno dei paesi più poveri del mondo e in molte zone rurali l’accesso all’istruzione è molto difficile. In Etiopia sono quasi 30 milioni le persone che vivono al di sotto della soglia di povertà. 22,5 milioni di persone soffrono la fame; in particolare, il 30,4% dei bambini al di sotto dei 5 anni soffre di malnutrizione. 59 bambini ogni 1.000 non sopravvivono al quinto anno di vita. Il tasso di scolarizzazione è molto basso e circa il 70% dei bambini abbandona gli studi dopo la scuola primaria per aiutare la famiglia con il lavoro nei campi, soprattutto nelle zone rurali. Il basso tasso di alfabetizzazione evidenzia la grande disparità di genere tra uomini e donne, con solo il 28,9% delle donne alfabetizzate contro il 49,1% degli uomini.
La violenza sulle donne rappresenta un problema profondo per l’Etiopia: secondo il Global Gender Gap Index del 2018, il 71% delle donne etiopi subisce violenza nel corso della propria vita.
Il programma di attività proposto dalla Fondazione ha l’obiettivo di contribuire al miglioramento delle opportunità di svilupo di ragazze e giovani donne etiopi.
Tra i principali ostacoli che le bambine e le ragazze etiopi affrontano vi sono varie forme di violenza di genere come le mutilazioni genitali femminili e i matrimoni prematuri. I genitori sono costretti a far sposare le bambine a 12 anni, pensando di dare loro migliori opportunità economiche mentre la mutilazione genitale femminile è una pratica tradizionale che, in molti casi, è l’unico mezzo di sussistenza per le donne che le praticano. In queste circostanze complesse, chiaramente la povertà e l’assenza di educazione gioca un ruolo fondamentale.